Come gestire i disturbatori delle assemblee di condominio

17 Novembre 2020

Come gestire i disturbatori delle assemblee di condominio

Le dinamiche relazionali nelle assemblee di condominio

Come gestire i disturbatori delle assemblee di condominio è un argomento molto interessate, in quanto studia le dinamiche relazionali proprie di un’assemblea di condominio.

Tra l’altro non so se lo condividete, ma voglio fare una generalizzazione legata alla  complessità eterogenea di un condominio. Ci troviamo in un contesto complesso, anzi dove sono altissime le complessità dovute anche soltanto all’età anagrafica dei vostri interlocutori, alla diversità del grado di istruzione, la diversità di formazione ed apertura al relazionarsi e al mediare.

“Le delibere assembleari sono guidate da un contesto complesso per chi deve condividere scelte.”

Il condominio è dinamico mentre i disturbatori sono statici

Tra l’altro il condominio è qualcosa in continuo movimento, non è stabile ne immutabile, e per forza di cose deve essere  accompagnare in un continuo  sviluppo guidato dalle scelte proprie dell’assemblea di condominio.

Vi sarete accorti che:

“La necessità della crescita evolutiva di un condominio non va di pari passo con la crescita evolutiva dei condomini”

La definizione certa è che:

Noi amministratori di condominio ci troviamo in un contesto in continuo movimento che, in mancanza di crescita evolutiva dei condomini, aumenta le complessità dei fattori di gestione che diventano moltiplicativi.

L’amministratore di condominio ha bisogno di riduttori di complessità durante le assemblee di condominio

La gestione di un condominio da parte di un amministratore deve passare per quelli che vengono chiamati riduttori di complessità. Ovvero delle strategie degli orientamenti che possano in parte semplificare le scelte in assemblea. Queste stesse strategie definiscono anche il come gestire i disturbatori delle assemblee di condominio, come?

Le manifestazioni oppositive durante l’assemblea di condominio

Quasi in ogni condominio esiste un’anima oppositrice e polemica. Il suo ruolo è quello della zanzara, del fastidio a tutti i costi, dell’interrompe, monopolizzare, alza la voce e trasformare in testi biblici le riunioni di condominio.

Tutti siamo coscienti e d’accordo che quel condòmino disturbatore e oppositore sia un gran rompi  rompi palle e che va limitato.

Analisi del condomino rompi palle

La manifestazione di comportamenti oppositivi e provocatorio, come l’uso provocatorio di espressioni volgari fino ad arrivare a comportamenti più gravi come episodi di aggressività, non sono che manifestazioni di autolesionismo localizzate in ambito condominiale.

La tipica, e perchè no, soluzione da parte di un amministratori di condominio volta ad opporsi al comportamento del disturbatore, insistendo su di lui e sul suo comportamento, anche arrabbiandosi, non interrompe però il disturbatore convulsivo che sembra aver fatto dell’opposizione “ragione di vita”.

Tale comportamento dell’amministratore di condominio ottiene un risultato opposto  a quello desiderato, anzi di solito, così facendo, rafforza positivamente l’oppositore.

Che cosa può fare l’amministratore di condominio per gestire i disturbatori 

L’amministratore di condominio deve necessariamente prendere il controllo sul comportamento inappropriato e disturbante.

Un modo valido per interrompere le commedie degli oppositori è quello di svuotare il significato involontario e spontaneo anticipandolo e coinvolgendolo a partecipare con domande ed opinioni, prima dell’assemblea e anche durante.

Questo perché:

Il soggetto disturbatore non lo sa ma agisce inconsapevolmente. L’opposizione nasce da uno stato di fatto e non di diritto. Per intenderci un’opposizione di diritto è quella di un’errata ripartizione dell’acqua sostenuta da una prova concreta (esempio una lettura certa). L’opposizione di fatto è quella che a prescindere dall’argomento trattato, porta un disturbo “involontario” del soggetto oppositore.

Il disturbatore cederà il controllo dell’assemblea all’amministratore di condominio

In questo modo il disturbatore cederà il controllo all’amministratore di condominio fino a un graduale, si spera, funzione di abbandono del comportamento indesiderato e noi avremmo raggiunto il nostro obiettivo.

“Il comportamento indesiderato del condomino disturbatore si annulla semplicemente perché gli è stato chiesto di farlo.”

Questa è la stessa tecnica adottata per i bambini con atteggiamento provocatorio.

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