Telecamere contro l’abbandono dei rifiuti

17 Giugno 2025

Telecamere contro l’abbandono dei rifiuti

L’abbandono selvaggio dei rifiuti e il mancato rispetto delle regole per la raccolta differenziata rappresentano una piaga che affligge molti comuni italiani. Di fronte a questo fenomeno in crescita, sempre più amministrazioni locali stanno ricorrendo alla videosorveglianza come deterrente e strumento di controllo. Ma l’utilizzo delle telecamere in questo ambito apre scenari complessi che intrecciano sicurezza urbana, tutela ambientale e diritti alla privacy.

Un problema nazionale in crescita

I dati nazionali mostrano segnali positivi: la raccolta differenziata ha raggiunto il 66,6% su scala nazionale, con sette comuni su dieci che hanno superato il 65%. Tuttavia, il fenomeno dell’abbandono incontrollato di rifiuti continua a rappresentare un’emergenza per molte realtà locali, con costi economici e ambientali significativi per le comunità.

Per contrastare questi comportamenti incivili, molti comuni hanno iniziato a installare sistemi di videosorveglianza dedicati, le cosiddette “fototrappole”, in prossimità dei cassonetti o nelle aree più soggette ad abbandono di rifiuti.

Il quadro normativo: tra necessità e limiti

Dal 10 ottobre 2023, con l’entrata in vigore dell’articolo 6-ter del Decreto-legge, il quadro normativo sull’abbandono di rifiuti si è rafforzato, inasprendo le sanzioni per chi si rende responsabile di questi comportamenti.

Il trattamento di dati personali mediante sistemi di videosorveglianza da parte di soggetti pubblici è generalmente ammesso se è necessario per adempiere un obbligo legale e la gestione dei rifiuti rientra tra le attività istituzionali affidate agli enti locali. Tuttavia, l’installazione non può avvenire senza precise cautele.

I vincoli della privacy: quando le telecamere violano i diritti

Il Garante per la protezione dei dati personali ha più volte richiamato l’attenzione sui rischi legati a un uso improprio della videosorveglianza. Recenti sanzioni hanno colpito comuni che hanno installato telecamere senza i necessari cartelli informativi sulla privacy o senza regolare correttamente i rapporti con le società incaricate della visione dei filmati.

La presenza dell’impianto di videosorveglianza deve essere segnalata attraverso uno o più cartelli da rendere visibili a chiunque acceda a tale area. Non si tratta solo di un aspetto formale: l’informativa rappresenta un diritto fondamentale del cittadino e la sua mancanza può comportare sanzioni significative per l’ente pubblico.

Le criticità operative

L’esperienza di molti comuni evidenzia come l’utilizzo delle telecamere per il controllo dei rifiuti presenti diverse criticità operative. È possibile installare il sistema di videosorveglianza solo nel caso in cui non sia realizzabile una sorveglianza diretta o altre forme di controllo meno invasive.

Alcuni comuni hanno affidato a ditte private l’acquisto, installazione e manutenzione di telecamere fisse, oltre al prelievo e analisi dei filmati relativi alle violazioni ambientali, nominando i titolari di queste aziende come ausiliari di Polizia Giudiziaria. Questa prassi, però, ha sollevato interrogativi sulla corretta gestione dei dati personali e sui rapporti contrattuali tra pubblico e privato.

Verso un equilibrio possibile

L’utilizzo della videosorveglianza per contrastare l’abbandono di rifiuti non è vietato, ma deve rispettare principi di proporzionalità, necessità e adeguatezza. Le amministrazioni devono valutare attentamente se esistono alternative meno invasive e garantire sempre la massima trasparenza nei confronti dei cittadini.

Il fenomeno dell’inciviltà ambientale richiede certamente strumenti di contrasto efficaci, ma la strada del controllo tecnologico deve essere percorsa con equilibrio, nel rispetto dei diritti fondamentali e della normativa sulla privacy. Solo così sarà possibile tutelare l’ambiente senza compromettere la fiducia tra istituzioni e cittadini.


Link utili e approfondimenti:

Normativa e linee guida:

Approfondimenti tecnici:

Risorse per amministratori:

  • Federprivacy – Aggiornamenti su privacy e videosorveglianza
  • Diritto.it – Approfondimenti giuridici per professionisti

Dati ambientali:

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