Bitcoin come Internet: il rischio della domesticazione

24 Giugno 2025

Bitcoin come Internet: il rischio della domesticazione

PARTE 1 — L’EVOLUZIONE DI INTERNET: DA LIBERTÀ A MONOPOLIO

1. La nascita: un sogno libero

Internet nasce negli anni ‘60-70 come progetto militare e accademico (ARPANET), per garantire comunicazioni resilienti e distribuite. Negli anni ‘90, con l’arrivo del World Wide Web, la rete diventa uno spazio pubblico, accessibile a tutti. I pionieri dell’epoca immaginavano un mondo dove la conoscenza era libera, la censura assente, e ognuno poteva esprimersi senza filtri.

2. L’era pionieristica (1990-2005)

È il tempo di Napster, IRC, i primi forum, i blog, Wikipedia. Internet è decentralizzato, creativo, anarchico. Chiunque può pubblicare contenuti, creare una community. Le prime aziende tech nascono in garage e si presentano come rivoluzionarie. È la fase in cui l’ideologia hacker e open source guida la rete.

3. L’era della piattaformizzazione (2005-2015)

Google, Facebook, Amazon, Apple e Microsoft diventano colossi. Iniziano ad aggregare dati, utenti e contenuti, offrendo servizi gratuiti in cambio della profilazione. Internet da rete libera diventa rete filtrata da algoritmi. Le piattaforme decidono cosa si vede, cosa si monetizza, cosa si censura.

4. L’era della sorveglianza e del controllo (2015-oggi)

Con la diffusione di smartphone, social media e AI, l’utente è tracciato 24/7. Le big tech si trasformano in infrastrutture private della sfera pubblica. Stati e aziende collaborano per censurare, manipolare o “moderare” i contenuti. Internet resta centrale, ma non più libero come ai suoi albori.

PARTE 2 — LA NASCITA DI BITCOIN E LA SUA EVOLUZIONE

1. La nascita di Bitcoin (2008-2009)

Bitcoin nasce nel 2008 con il whitepaper di Satoshi Nakamoto, nel pieno della crisi finanziaria globale. Il suo scopo? Creare denaro digitale senza banche, libero da censura, inflazione e controllo statale. Il sogno: una moneta decentralizzata, peer-to-peer, pubblica e programmabile.

“A purely peer-to-peer version of electronic cash…” — Bitcoin Whitepaper

2. Fase pionieristica (2009-2013)

Bitcoin viene adottato da cypherpunk, libertari, tecnici, idealisti. È difficile da usare, ma rappresenta una forma di ribellione finanziaria. Si diffonde su forum (Bitcointalk), viene usato su Silk Road, e ha un’aura quasi underground. Nessuno lo considera “investimento”, ma strumento di libertà.

3. L’adozione speculativa (2013-2017)

Arrivano le prime piattaforme di trading, gli exchange centralizzati (Coinbase, Binance, ecc.). Bitcoin viene visto sempre più come riserva di valore, oro digitale, asset speculativo. Cresce la sua visibilità, ma diminuisce l’uso quotidiano come moneta.

4. L’era istituzionale (2018-oggi)

Bitcoin entra nei portafogli di banche, hedge fund, stati (come El Salvador). Viene regolamentato, tassato, sorvegliato. Il suo codice è ancora libero e aperto, ma l’ecosistema è colonizzato da grandi player. L’uso principale è accumulare e tenere, non spendere o scambiare.

PARTE 3 — PARAGONE TRA INTERNET E BITCOIN: PASSATO, PRESENTE E FUTURO

Aspetto Internet Bitcoin
Origine Accademica/libertaria Cypherpunk/libertaria
Ideale iniziale Conoscenza e comunicazione libere Denaro libero, senza intermediari
Tecnologia base Decentralizzata (protocollo TCP/IP) Decentralizzata (blockchain, PoW)
Prima fase Accesso libero, sperimentazione Scambi tra pionieri, utopia monetaria
Colonizzazione Big Tech, pubblicità, sorveglianza Exchange, ETF, investitori istituzionali
Oggi Controllato da oligopoli Speculativo, semi-centralizzato
Uso reale Intrattenimento, social, e-commerce Store of value, strumento geopolitico

PARTE 4 — COSA DIVENTERÀ BITCOIN?

Bitcoin come Internet: il rischio della domesticazione

Come Internet, Bitcoin è nato libero e si è istituzionalizzato. Oggi gran parte dei BTC è custodita da aziende, ETF e piattaforme centralizzate. Le transazioni on-chain sono poche, lente, costose. La rete è più un “sistema finanziario alternativo” che una vera “moneta del popolo”.

Il paradosso: per sopravvivere, Bitcoin ha dovuto adattarsi al sistema che voleva distruggere.

Due scenari futuri

Scenario ottimista (resilienza cypherpunk)

  • Layer 2 come Lightning Network crescono.

  • L’auto-custodia e i wallet open source si diffondono.

  • Bitcoin rimane rifugio etico contro censura e inflazione.

  • Diventa la base per un Internet del denaro libero, come Tor o Mastodon per la comunicazione.

Scenario pessimistico (cattura istituzionale)

  • Gli ETF e le banche controllano l’offerta.

  • I governi ne limitano l’uso non regolato.

  • Bitcoin resta solo un bene finanziario per ricchi, snaturato dalla sua missione originaria.

  • I piccoli utenti sono esclusi o spinti verso versioni “compliant”.

Reti alternative e comunità “ribelli” su Internet

  1. Guifi.net
    Una rete comunitaria aperta e neutrale in Catalogna, con decine di migliaia di nodi Wi‑Fi gestiti da utenti stessi
    🔗 https://guifi.net/en

  2. Freifunk
    Iniziativa tedesca di mesh network, oltre 41.000 access point gestiti da comunità locali en.wikipedia.orgen.wikipedia.org
    🔗 https://freifunk.net

  3. Ninux.org
    Rete wireless italiana, nata a Roma nel 2002, incentrata su net neutrality e infrastruttura comunitaria en.wikipedia.org+1reddit.com+1en.wikipedia.org
    🔗 http://ninux.org

  4. GNUnet
    Progetto peer‑to‑peer per costruire uno stack alternativo, sicuro e decentralizzato sostitutivo di Internet en.wikipedia.org+1reddit.com+1wired.com+6reddit.com+6github.com+6
    🔗 https://gnunet.org

  5. Freenet
    Rete P2P per lo scambio anonimo e censura‑resistente, supporta “freesites” github.com+3trackawesomelist.com+3reddit.com+3reddit.com+3medium.com+3reddit.com+3
    🔗 https://freenet.org

  6. Scuttlebutt / Manyverse
    Social network peer‑to‑peer, funziona anche offline e replica dati quando ci si connette en.wikipedia.org+6medium.com+6reddit.com+6
    🔗 https://scuttlebutt.nz

  7. Fediverse (Mastodon, Pixelfed, Friendica, Diaspora, PeerTube, Lemmy)
    Suite di reti sociali distribuite, utenti e server indipendenti ma interoperabili reddit.com+2helalabs.com+2decentnet.github.io+2inlea.com+13web3convergence.com+13en.wikipedia.org+13reddit.com+2gncrypto.news+2en.wikipedia.org+2
    🔗 Mastodon: https://joinmastodon.org
    🔗 Pixelfed: https://pixelfed.org
    🔗 Diaspora*: https://diasporafoundation.org
    🔗 PeerTube: https://joinpeertube.org
    🔗 Lemmy: https://lemmy.world

  8. Aether
    Piattaforma simile a Reddit, P2P, post spariscono dopo 6 mesi, senza server centrali itsfoss.com+2gncrypto.news+2en.wikipedia.org+2lifewire.com
    🔗 https://getaether.net

Comunità cypherpunk e anarchiche legate a Bitcoin

  1. Cypherpunks (anni ‘90)
    Gruppo pionieristico che ha sviluppato soluzioni come PGP e crittografia a chiave pubblica wired.com
    🔗 Archive “Crypto Rebels” su Wired

  2. Dark Wallet (Amir Taaki & Cody Wilson, 2014)
    Progetto Bitcoin per pagamenti anonimi, volto a rafforzare la privacy finanziaria wired.comwired.com+1wired.com+1

  3. Hacker Monks (Amir Taaki, post‑2014)
    Iniziativa politica-tecnologica pro-Bitcoin per supportare movimenti decentralizzati e preservare lo spirito originario della criptovaluta wired.com

Sintesi visuale

Categoria Community/Progetto Link
Internet decentralizzato Guifi.net, Freifunk, Ninux guifi.net, freifunk.net, ninux.org
GNUnet, Freenet, Scuttlebutt gnunet.org, freenet.org, scuttlebutt.nz
Fediverse social Mastodon, Pixelfed, Diaspora*, PeerTube, Lemmy, Aether joinmastodon.org, pixelfed.org, diasporafoundation.org, joinpeertube.org, lemmy.world, getaether.net
Bitcoin cypherpunk Cypherpunks, Dark Wallet, Hacker Monks vedi Wired archives

CONCLUSIONE: LIBERTÀ TECNOLOGICA È UNA LOTTA CONTINUA

Internet e Bitcoin condividono una storia simile: nascita decentralizzata, crescita libera, successiva cattura da parte di élite tecnocratiche e finanziarie.

Ma entrambi offrono ancora fessure di libertà: reti alternative, software open source, comunità ribelli.

“Il futuro di Bitcoin, come quello di Internet, non è scritto nel codice, ma nelle mani di chi lo usa e lo difende.”

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